Risultati personali sulla sperimentazione del telaio trappola anti-Varroa

Salute a tutti amici apicoltori,

come capirete dal titolo oggi parliamo di trattamenti. Negli articoli (e anni) passati come avrete potuto leggere ho sempre rimosso Varroa utilizzando il telaio trappola a tre settori, chiamato anche TIT3 (Telaino Indicatore Trappola 3 settori) o anche telaino di Campero. Purtroppo questo metodo che vedete descritto qui in due articoli risulta molto laborioso e a volte anche inefficace perché se non avessimo produzione massiva di fuchi diventerebbe impossibile eliminare Varroa e inoltre e’ dispendioso perché si butta una parte di cera che le api faticosamente costruiscono il che non e’ poi tanto etico. Di etico oltretutto non c’è nemmeno il fatto di uccidere tutti i fuchi anche se questi infestati da Varroa sarebbero morti ugualmente. Ma lo preferivo per il fatto di non immettere nessun componente esterno, nessun prodotto chimico artificiale nei miei alveari e nemmeno naturale come l’acido ossalico, contenuto già in piccola parte nel miele. I risultati del TIT3 non mi hanno soddisfatto, le api non producono granché perché consumano molto miele per rifare la cera, e quindi alcune famiglie, circa il 20% annuo, perse per via della siccità e carenza di scorte per l’inverno perché purtroppo mi trovo in una zona agricola e coltivata in maniera intensiva dove non ci sono ampie fonti nettarifere e il cambiamento climatico di certo non agevola.

Ho deciso quindi da quest’anno di tornare al tradizionale acido ossalico (in molti siti abbreviato con la sigla AO) gocciolato invernale ed estivo con blocco di covata naturale nel primo caso. Nel successivo articolo spiegherò come e quando eseguirlo. Per il momento vi anticipo che e’ un metodo estremamente facile da eseguire in questo periodo poiché e’ consigliato che la temperatura esterna si aggiri tra 5°C e 10°C, vi spiegherò’ anche il perché, e questo metodo riesce a rimuovere tra il 95 e il 98% di Varroa presente nei vostri alveari.

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A presto e buon api-cultura!

E’ ora di censire i miei alveari!

BDN_2015

Per alcune regioni (italiane), dal 1º Novembre scatta l’obbligo di censire o autodenunciare il numero di alveari in vostro possesso, come accade ogni anno d’altra parte almeno qui nel Lazio…

Se non lo avete ancora fatto, dovreste sapere che e’ obbligo degli apicoltori, a prescindere dal fatto che si abbia un solo alveare o decine di alveari, pena un ammenda che varia dai 1000 ai 4 mila euro, ma non e’ solo per questo che e’ importante farlo, bensì per il semplice fatto che tutto questo serve per stimare la quantità’ di alveari presenti in Italia e in Europa, per responsabilizzare gli apicoltori al rispetto delle buone pratiche apistiche e monitorare la mortalità degli alveari e gli eventuali focolai di malattie che potrebbero danneggiare un intero comprensorio.

Dallo scorso anno inoltre sono stati riportati online tutti i dati relativi al nostro allevamento apistico, per controllare bisogna iscriversi, se volete cliccare qui per leggere il precedente articolo dove ho spiegato dettagliatamente come fare.

Vi auguro buon proseguimento, se volete potete iscrivervi questo blog per ulteriori aggiornamenti.

Saluti e buona api-cultura!